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Ritratto di Alessandro Manzoni
Francesco Hayez 1841, Olio su tela, cm 118 x 92
Pinacoteca di Brera, Milano

Attraverso un ritratto può emergere, oltre all’aspetto fisico con i suoi eventuali pregi e difetti, la vera natura dell’uomo con la sua carica di emozioni, sentimenti, desideri e stili di vita.
Hayez a tale proposito diceva che “nel fare un ritratto somigliante mi pare che un pittore debba trovar spesso quel piacere che avrebbe chi dovesse copiare un manoscritto sparso di errori di ortografia senza potervi fare le correzioni necessarie”.
Il personaggio ritratto è il grande romanziere e poeta italiano Alessandro Manzoni.
Il ritratto di Alessandro Manzoni, da sempre ritenuto la miglior raffigurazione del grande poeta italiano, venne commissionato a Hayez dalla contessa Teresa Manzoni Stampa Borsi e dal figlio Stefano. Manzoni doveva essere ritratto nella maniera più informale possibile, privo di quegli elementi che gli potevano dare un aspetto ispirato o aulico, come ad esempio un libro o una penna in mano. È tipico dell’artista romantico rappresentare gli stati d’animo e i sentimenti profondi del soggetto che ritrae.
Molto bella è la descrizione di questo quadro fatta dal numismatico Gaetano Cattaneo.
Egli [Hayez] ha ultimato un ritratto di Manzoni che è un vero capo d’opera. Grazie al cielo vedi un Alessandro in una posizione naturale, e sua abituale, e con quella faccia che sarebbe tutta soave se non fosse terminata da una fronte nella quale si legge chiaramente tutta quell’abbondanza di pensieri e di idee che racchiude. Insomma è un Alessandro senza quelle convulsioni che egli tanto aborre e teme, e che l’arte non dovrebbe mai esprimere perché contraffanno quell’essere raro."