Opere a confronto » Analisi dell'opera
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La lavandaia
Jean-Baptiste-Siméon Chardin
1733 ca - Museo Nazionale, Stoccolma
Olio su tela, cm 37 x 42,5
Nei primi decenni del Settecento riprende vigore in Europa e anche in Italia la così detta “pittura di genere”: gente comune, umili lavoratori diventano i protagonisti delle opere d’arte. Un grande “pittore di genere” è il francese Chardin.
In quest’ opera viene descritta, con semplicità e realismo, la fatica del lavoro umile della lavandaia: i gesti bloccati, le espressioni naturali raccontano un’intimità quotidiana senza tempo.
La scena si svolge in un interno: una donna lava i panni in una tinozza di legno; un’altra, sul fondo al di là di una porta aperta, stende, mentre un bimbo è assorto a giocare con le bolle di sapone e un gatto sonnecchia in un angolo della stanza. È un dipinto che presenta elementi di estrema delicatezza: il pittore sembra cercare, nelle straordinarie sfumature di colore, continui accordi cromatici in cui anche gli oggetti acquistano lo stesso valore dei personaggi.