L’artista, appartenente alla corrente dei Macchiaioli, si ritrae nello studio accanto alle sue opere, alcune sul fondo ed una più visibile, poggiata sul cavalletto (probabilmente un lavoro in corso di realizzazione). L’autoritratto occupa in modo consistente l’inquadratura e il suo sguardo, rivolto verso lo spettatore, suggerisce una grande capacità di introspezione. Fattori resta fedele alla tradizione della ritrattistica del suo tempo e dichiara il suo essere artista rappresentandosi accanto ai suoi lavori. Il pittore pare già anziano e l’espressione del volto non rivela uno stato d’animo particolare. A caratterizzare il personaggio è piuttosto il copricapo scuro, una macchia bruna in un dipinto dai toni prevalentemente caldi; la parte a destra del quadro è un’altra superficie scura che attenua la presenza del cappello sviluppando un deciso equilibrio nell’opera. Nel quadro ritroviamo tutte le qualità artistiche del pittore livornese: una descrizione veritiera della figura e delle cose attraverso una pittura che cerca il colore piuttosto che la forma. Le pennellate a grandi macchie di variabili tonali escludono qualsiasi contorno o insistenza sulla forma.
“… L’analisi dimostra che l’impressione reale che danno all’occhio le cose è un’impressione di colore; e che noi non vediamo i contorni di tutte le forme, ma solamente i colori di queste forme”.