Opere a confronto » Analisi dell'opera
Analisi con lente di ingrandimento (clicca sull'opera per attivare l'effetto)

Il contenuto di questa pagina richiede una nuova versione di Adobe Flash Player.

Scarica Adobe Flash Player

Autoritratto (con busto di Euripide)
Giorgio De Chirico
1922- Coll. privata,
Tempera e vernici su tela, cm 59,5 x 49,5

Giorgio De Chirico, importante pittore italiano e padre della pittura metafisica, ha sempre amato mostrare in opere cariche di mistero i suoi riferimenti culturali ed artistici.
In questo autoritratto il riferimento è al tragediografo greco Euripide il cui busto marmoreo è rappresentato alle sue spalle. L’artista tiene in mano una tavoletta con incisa una frase in latino che tradotta significa: “Non vi è gloria senza tragedia”, cioè in sostanza la fama e il successo si raggiungono attraverso la sofferenza. In questo modo il pittore, facendo proprio l’ammonimento dell’antica lapide, ci parla di sé, della sua condizione d’artista.
Lo stile pittorico ricorda quello neoclassico, accurato e perfetto.

La posizione dei personaggi è dialogante essendo l’uno rivolto verso l’altro in modo speculare. Il pittore si mette in posizione inferiore rispetto a Euripide, riconoscendogli quindi maggiore importanza.
Le mani dei due personaggi, che hanno una forte centralità nel dipinto, hanno due posture che si richiamano in un rapporto di simmetria opposta: la mano destra del pittore, con le dita in movimento nel gesto della spiegazione, si richiama alla mano sinistra di Euripide, che emerge dalla penombra e pare impegnata nella stessa funzione.
La mano sinistra di De Chirico sorregge la lapide, mentre la mano destra in marmo impugna un rotolo di scritture.