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Venere di Milo
Fine II sec. a.C.
Museo del Louvre, Parigi
Marmo, cm 202
Nella Venere di Milo, cosiddetta perché originaria dell’isola di Melos, l’artista scolpisce forme completamente diverse dalla Venere paleolitica.
La figura, che ha dimensioni vicine a quelle naturali, è coperta da un panneggio nella parte inferiore. Ciò determina una differenza nella trattazione della superficie e dei volumi: nella parte superiore, in cui l’artista cerca di rappresentare la morbidezza delle carni, la superficie è liscia e i volumi molto distesi, appena segnati da ombre leggere; nella parte inferiore, invece, la superficie è segnata da solchi profondi e ombre nette per rappresentare nel modo più naturale possibile il panneggio e la posizione ripiegata della gamba. La capigliatura e il panneggio, invece di diventare occasione di decorazione geometrica come nell'arte arcaica, sono rappresentati con finezza e verosimiglianza.